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Michael Wachtler - Scoperte
Fossili scoperti o descritti per la prima volta da Michael Wachtler
Da Michael Wachtler furono scoperti o descritti per la prima volta in assoluto come autore o coautore
(con Thomas Perner (Germania, USA), Silvio Renesto, Renato Posenato, Evelyn Kustatscher (Italia), Han
Van Konijnenburgh – van Cittert (Olanda), Georg Kandutsch (Austria), Marco Avanzini (Italia)
92 nuovi
generi e 186 nuove specie. Di più
Nell‘arco
degli anni Michael Wachtler fece tante scoperte che fecero scapore
a livello mondiale.
230 milioni di anni fa: potenti
eruzioni vulcaniche
Nell’area delle Alpi di Siusi, da Predazzo e Buffaure un’enorme
quantità di materiale vulcanico venne spinta in superficie.
Colate laviche e depositi di tufo riempirono le depressioni
tra le barriere, ricoprendo i banchi di corallo e uccidendo
ogni forma di vita. Momenti di frenetica attività furono
seguiti da periodi di calma. Le varie forme di vita poterono
così ristabilirsi e diffondersi sui manti di lava per essere
poi nuovamente ricoperte in occasione della successiva eruzione.
Su piccole isole vulcaniche sbocciò una vegetazione variegata.
La conchiglia Daonella, con le sue eleganti coste a raggiera,
trovò il suo ambiente ideale nelle acque vicine alla costa
delle piccole isole vulcaniche. Le rocce custodiscono interi
manti di conchiglie. Nelle aree vulcaniche si è cristallizzata
una gran quantità di minerali.
Una strana storia di
una scoperta
Dal 1990 Michael Wachtler scoprì una molteplice varietà
di conifere nuove che, fino a quel momento, erano sconosciute
alla scienza. Risalgono tutte a un’epoca fra i 242 e i 230
milioni di anni fa quando le attuali Dolomiti erano situate
vicino all’equatore.
Possiamo documentare adesso parte dell‘affascinante storia
dell‘evolversi delle piante, che fin adesso è rimasta così
tanto nel mistero. Le conifere sostituivano i giganteschi
licopodi e gli equiseti, le cicadee nascevano e alla fine
anche quelle piante che adesso dominano la terra: Le angiosperme.
Ringrazio la natura, che è stata tanto generosa con me da
concedermi molte soddisfazioni. Dal giorno in cui ho scoperto
una prima nuova pianta la Bjuvia dolomitica ad oggi ho imparato
molto sul valore del tempo e la relatività dei beni materiali.
Quando io stavo come “viaggiatore nel tempo” sul Piz da
Peres ho sempre dimenticato gli impegni della vita stressante
ed indaffarata.
Per giorni, mesi e anni ho ricercato quel mistero abominabile:
la scoperta del “grande insieme”. Tante volte sono stato
condotto sul falso cammino per poi correggerlo. Il voler
ricercare le diverse parti delle piante mi ha quasi fatto
perdere la ragione. Un giorno ne trovavo un organo o una
fruttificazione, un altro giorno, forse anche molte settimane
dopo, un’altro. Con tanta pazienza ho assemblato le singole
parti, per fare dal singolo “l’insieme”. Si sono aperti
nuovi cammini. Spesso ho dimenticato l´umanità e sono entrato
nella nuova esistenza.
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Le piante
Voltzia dolomitica
sp. nov.
(WACHTLER & KONIJNENBURG 2000)
Triassic - Ladinian
Willsiostrobus dolomiticus sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Tirolstrobus dolomiticus gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
La Voltzia delle Dolomiti
(Nuova scoperta).
Questa conifera preistorica, scoperta per la prima volta
da Michael Wachtler, 230 milioni di anni fa era ampiamente
diffusa nel sud delle Alpi.
Alpia ladinica
sp. n.
(WACHTLER & KONIJNENBURG, 2000)
Triassic - Ladinian
Dolomitostrobus ladinicus gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminlie
La conifera ladinica (Nuova
scoperta). Popolava le isole vulcaniche
delle Dolomiti 230 milioni di anni fa.
Voltzia pragsensis
sp. nov.
(WACHTLER & KONIJNENBURG 2000)
Triassic - Ladinian
La Voltzia delle isole vulcaniche
(Nuova scoperta).
Una delle conifere che popolavano i mari tropicali
230 milioni di anni fa.
Equisetites arenaceus
(JÄGER, 1827)
Triassic - Ladinian
L’Equiseto più conosciuto del Mesozoico. Quest
pianta venne trovato un pò ovunque nel Triassico Medio Europeo
è perciò sono conosciute tutte le sue parti.
Bjuvia dolomitica
sp. n.
(WACHTLER & KONIJNENBURG 2000)
Triassic - Ladinian
Dioonitocarpidium moroderi (LEONARDI, 1953;
nov. comb. Kustatscher et. al. 2004) cono femminile
La Bjuvia delle Dolomiti (Nuova
scoperta). Questa cicadea primitiva dominava
allora la boscaglia e diede origine al concetto di “Era
dei dinosauri e delle cicadee“.
Apoldia wengensis
sp. n.
(WACHTLER & KONIJNENBURG 2000)
Triassic - Ladinian
L’ascesa delle cicadine
(Nuova scoperta).
Si presume che questa pianta formasse una sottospecie del
gruppo delle cicadee. |
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241 milioni di anni fa: l’esodo
in un nuovo mondo
241 milioni di anni fa, sul Piz da Peres, in un’esplosione
di vita senza precedenti, si sviluppò un Giardino dell’Eden
fino ad allora totalmente sconosciuto con quelle forme di
vita che ancora oggi caratterizzano la Terra. Si assiste
quindi al prorompente sviluppo delle conifere, delle cicadee
e di tante felci, a cui si contrappone sorprendentemente
il declino dei licopodi e degli equiseti, un tempo così
possenti. Come dal nulla si svilupparono all’improvviso
dinosauri, serpenti e lucertole.
Piz da Peres - La genesi di un paradiso
A partire dal 1990, Michael Wachtler ha trascorso le sue
estati sul Piz da Peres, nelle Dolomiti, come una sorta
di “viaggiatore del tempo“. Il suo desiderio risiedeva per
così dire nello scavare attraverso milioni di anni fino
all’inizio dei tempi e, così facendo, ha scoperto un vero
e proprio paradiso, del tutto nuovo, fatto di numerose piante,
sauri e altri essere viventi sinora totalmente sconosciuti.
Michael Wachtler ha portato alla luce una nuova specie dopo
l’altra, faticosamente recuperando una lastra di pietra
dopo l’altra, in modo da rendere accessibile a tutti questo
paradiso come patrimonio dell’umanità.
Comunità di sauri
eterogenee
Fra il Paleozoico e il Mesozoico avvenne una svolta.
Per certi sauri a cinque dita e a quattro zampe fu vantaggioso
alzarsi eretti su due zampe, divenendo così gli antenati
dei dinosauri. Altri, a loro volta, divennero abili lucertole
o serpenti. Un processo gravido di conseguenze ebbe così
inizio.
Megachirella wachtleri
gen. nov. sp. n.
(RENESTO & POSENATO, 2002)
Triassic - Anisian
L’antenato dei serpenti e delle lucertele
(Nuova scoperta).
Nel 2003 i due scienziati Silvio Renesto e Renato Posenato
scoprirono che lo scheletro rinvenuto da Michael Wachtler
a Pra della Vacca rappresentava un importante anello di
congiunzione. In suo onore nominarono l’animale Megachirella
wachtleri.
Rhyncosaurus
Triassic - Anisian
Il sauro col becco come un pappagallo. Nel 2007,
sul Piz da Peres, al di sopra di Passo Furcia, Michael Wachtler
ha scoperto uno dei siti alpini più ricchi di impronte di
sauri. Uno scheletro di sauro parzialmente conservato mostra
per la prima volta a quale animale vanno attribuite le impronte
di sauro simili a lucertole, spesso rinvenute sul Piz da
Peres e noti come Rhyncosauroides tyrolicus. Questi animali
colpiscono per il loro becco simile a quello di un pappagallo.
Sphingopus ladinicus
(AVANZINI & WACHTLER, 2012)
Triassic - Anisian
L’antenato dei dinosauri (Nuova
scoperta). In quest’epoca denominata Anisico,
un nuovo gruppo di arcosauri posizionò le zampe posteriori
sempre più verticalmente sotto il corpo, iniziando così
a sollevarsi su due zampe con la conseguente atrofizzazione
delle zampe anteriori. Sphingopus con le sue zampe anteriori
atrofizzate e quelle posteriori quasi tridattili, rispecchiava
che qui iniziarono a svilupparsi i primi dinosauri.
Brachychirotherium
parvum
(HITCHCOCK, 1889)
Triassic - Anisian
Questi erano animali con cuscinetti delle dita dei piedi
tondi, artigli stretti e impronte delle mani ancora relativamente
grandi. Gli autori di queste orme appartenevano ai tecodonti
o ai pseudosuchi primitivi.
Isochirotherium
delicatum
(COUREL & DEMATHIEU, 1976)
Triassic - Anisian
Gli autori di queste orme animali erano i cosiddetti “Chirotherium
dalle mani piccole”, già assai prossimi all’andatura eretta
su due zampe. Si trattatava di sauropodi dinosauroidi.
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I pesci
La particolarità della ittiofauna è la sua diversità: Appartengono
a ben 5 famiglie diversi, tre dei quali rinvenuti molto
raramente nelle rocce del Triassico medio. I celacantidi
sono tra i pesci più primitivi oggi presenti nei nostri
mari. La loro importanza è legata al fatto che sono i ‘cugini’
dei diretti antenati dei tetrapodi, cioè di tutti i vertebrati
dotati di quattro zampe comunque modificate anche in ali
o pinne. Dipteronotus indica un ambiente costiero, probabilmente
di lagune salmastre. Saurichthys era simile agli attuali
barracuda, occupando come questi una nicchia da predatore
all’apice della catena alimentare. Bobasatrania è caratterizzato
dal corpo molto elevato che ne faceva un ottimo pesce dal
nuoto lento ma di grande precisione. Lo strano nome di questo
pesce deriva da un villaggio del Madagascar, dove è stato
rinvenuto per la prima volta.
Equisetites mougeotii
(BRONGNIART, 1828)
Triassic - Anisian
Echinostachys richthofeni gen. nov. sp. n. (WACHTLER, 2011)
(Nuova scoperta) (cono)
Equiseti giganti. Questa coda cavallina lussureggiante
popolava il pianeta nel periodo Triassico per molti milioni
di anni. |
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Il declino delle Lycopodiaceae
Le Lycopodiaceae giganti, un tempo la vegetazione dominante,
si estinsero 250 milioni di anni fa. Un albero-licopodio
sopravisse all’immane catastrofe: Lycopia. Venne scoperto
per la prima volta da Michael Wachtler nelle Dolomiti di
Braies. Queste piante hanno dovuto col tempo rimpicciolirsi
sempre più fino alle odierne specie nane.
Lycopia dezanchei
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Lycopodostrobus gaiae gen. nov. sp. n. (WACHTLER, 2011)
(fertile)
Triassic - Anisian
L’origine delle odierne Lycopodiaceae
(Nuova scoperta).
240 milioni di anni fa esistevano ancora dei licopodi. Quelli
odierni sono alti solo qualche centimetro e striscianti.
Isoetites brandneri
sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Isoete originaria (Nuova scoperta).
Questa pianta, presente ancor’oggi soprattutto in zone umide
e arricchite di sale, si è conservata quasi intatta per
milioni di anni.
Lepacyclotes bechstaedtii sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Licopodio nano (Nuova scoperta).
Questo licopodio poco appariscente a crescita modesta popolava
le spiagge, attorno alle quali rumoreggiava il mare, 241
milioni di anni fa.
Selaginellites leonardii sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Selaginella (Nuova scoperta).
I discendenti di questa pianta suscitano ancor’oggi clamore.
Uno di essi viene denominato “pianta della Risurrezione“
in quanto può sopravvivere per mesi senza acqua.
Selaginellites
venieri sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Selaginella bifogliata (Nuova
scoperta). Da più di 240 milioni di anni
questo genere di Selaginella con due foglie di differente
grandezza non si sono mai variati.
Pleuromeia sternbergi
(CORDA, 1852)
Triassic - Olenekian
Un Licopodio enigmatico. Pianta arbustiva molto
interessante con fusto eretto e non ramificato. Probabilmente
si è estinto molto velocemente 244 milioni di anni fa. |
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La diffusione delle conifere
Alpia anisica e Schizolepis ungeri possono essere visti
come antenati delle attuali Pinaceae, mentre Voltzia agordica
conduce verso le Araucariaceae, conifere ancor oggi presenti
sull’emisfero meridionale. Vennero scoperte e descritte
per la prima volta da Michael Wachtler.
Voltzia agordica
comb. nov.
(UNGER, 1850, WACHTLER, 2011 nov. comb.)
Triassic - Anisian
Willsiostrobus agordicus sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Tirolstrobus agordicus gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
Conifera trilobulare (Nuova
scoperta). Tutte queste conifere erano caratterizzate
dai coni con singole scaglie divise in tre lobuli.
Voltzia unescoensis
sp. n.
(WACHTLER, 2011)
Triassic - Anisian
Willsiostrobus unescoensis sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Tirolstrobus unescoensis gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
Una conifera strana (Nuova
scoperta). Questa specie assomigliava superficialmente
alle attuali araucarie.
Aethophyllum stipulare
(BRONGNIART, 1828)
Triassic - Anisian
Willsiostrobus acuminatus
(GRAUVOGEL-STAMM, 1978) cono maschile
La conifera arbustea. Questa conifera era non più
alta di un cescpuglio.
Albertia alpina
sp. n.
(WACHTLER, 2011)
Triassic - Anisian
Darneya schaurothi sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Pusterostrobus haidingeri gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
La conifera coi coni giganteschi
(Nuova scoperta).
Questa conifera era dotata di pigne maschili eccezionalmente
grandi.
Alpia anisica
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011)
Triassic - Anisian
Alpianthus anisicus gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Dolomitostrobus anisicus gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
L’antenato delle abeti (Nuova
scoperta). Sia il cono femminile come anche
quello maschile porta tante somiglianze delle attuali Pinaceae.
Schizolepis ungeri
sp. n.
(WACHTLER, 2011)
Triassic - Anisian
Alpianthus ungeri gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono maschile
Dolomitostrobus bellunensis gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2011) cono femminile
La conifera a due foglie diverse
(Nuova scoperta).
Si tratta di una conifera inusuale che presenta due tipi
di fogliame: alcuni rami hanno foglie simili a scaglie mentre
altri hanno foglie lineari come possiamo trovare ancor oggi
su Xanthocyparis vietnamensis, ambientato nel Vietnam. |
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Fantastici mondi di felci
Le Dolomiti sono caratterizzati da un’enorme quantità di
felci fossili nelle specie più svariate. Molte di esse,
come le Osmundaceae, le Lindsaeacea o le Marattiale popolano
ancor’oggi la terra con i loro discendenti.
Wachtleria nobilis
gen. nov. sp. n.
(KANDUTSCH, 2010)
Triassic - Anisian
La felce nobile (Nuova scoperta).
Questa felce colpisce per la sua pregiata bellezza. Probabilmente
era un’antenata delle Lindsaeaceae ancor’oggi presenti nella
zone tropicali.
Gordonopteris
lorigae gen. nov. sp. n.
(VAN KONIJNENBURG ET. AL. 2006)
Triassic - Anisian
Una felce onora due donne (Nuova
scoperta). Questa pianta deve il proprio
nome a due scienziate che hanno dato un contributo prezioso
nella ricerca sulle Dolomiti, Carmela Loriga-Broglio e la
scozzese Maria Ogilvie-Gordon.
Ladinopteris kandutschii
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER 2011)
Triassic - Anisian
La felce ombrosa (Nuova scoperta).
Il suo ambiente ideale era soprattutto la macchia umida
e ombrosa presente sotto le conifere.
Anomopteris mougeotii
(BRONGNIART, 1828)
Triassic - Anisian
La felce Aphlebia. Si contraddistingueva per le
singolari foglie a pinna grandi presenti sull’asse principale,
mentre le vere e proprie pennate erano microscopici.
Anotopteris distans
(BRONGNIART, 1835)
Triassic - Anisian
La felce a fronde. Grandi frondi sono la caratteristica
di questo felce primordiale.
Neuropteridium
elegans
(BRONGNIART, 1828, SCHIMPER, 1879)
Scolopendrites grauvogelii (fertile)
(KONIJNENBURG ET. AL. 2006)
(Nuova scoperta).
Triassic - Anisian
La felce elegante. Questa piccola felce era caratterizzata
da foglioline con venature diramanti multipli. Inoltre era
dotata di un tipico rhizoma oviforme.
Neuropteridium
voltzii
(BRONGNIART, 1828, SCHIMPER, 1879)
Scolopendrites scolopendrioides (fertile)
(KONIJNENBURG ET. AL. 2006)
(Nuova scoperta).
Triassic - Anisian
Han van Konijnenburg - van Cittert, Evelyn Kustatscher e
Michael Wachtler hanno classificato in modo inequivocabile
per la prima volta diverse specie di felci e le relative
fruttificazioni. Trattasi di felci primitive che si sono.
Danaeopsis arenacea
(JÄGER 1827)
Triassic - Anisian
La felce «multilingue». Questa felce raggiungeva
una diffusione molto vasta nell’emisfero settentrionale.
Raramente sono state però rinvenute intere foglie palmate.
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Singolari felci con
semi
Nel Permiano e Triassico esistevano ancora felci straordinariamente
singolari che avevano i frutti.
Scytophyllum bergeri
(BORNEMANN, 1856)
Peltaspermum bornemannii n. sp.
(KUSTATSCHER ET. AL. 2007) fertile femminile
(Nuova scoperta)
Pteruchus dezignii n. sp.
(WACHTLER, 2011) fertile maschile
(Nuova scoperta)
Triassic - Anisian
Trattasi di una felce con semi un tempo assai diffusa. Grazie
al ritrovamento sul Piz da Peres è stato possibile chiarirne
la loro struttura.
Sagenopteris keilmannii
sp. n.
(WACHTLER 2011)
Caytonia fedelei n. sp.
(WACHTLER 2011) fertile
Triassic - Anisian
(Nuova scoperta)
Questa felce con semi simile alle odierne piante fiorite
colpiva per la sua insolita struttura. Per la prima volta
è stato possibile riunire questa singolare felce nuova al
proprio ovulo.
Lugardonia paradoxa
gen. nov. sp. n.
Triassic - Anisian
(Nuova scoperta)
Misterioso strobilo pollinifero di una felce a semi ancora
ignoto. Fu scoperto da Michael Wachtler ma descritto all’insaputa
di lui da Kustatscher, E., Hemsley, A. & Van Konijnenburg-Van
Cittert, J.H.A. |
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La marcia trionfale delle
cicadee
In nessun altro luogo al mondo sono state rinvenute così
tante cicadee fossili come dalle Dolomiti. Le cicadee appartengono
a una delle famiglie di piante più singolari. Comparse all’improvviso
quasi dal nulla, hanno iniziato a dominare il mondo per
diversi milioni di anni insieme ai dinosauri. In nessun
altro luogo al mondo come sul Piz da Peres è possibile ripercorrerne
la genesi. Persino i loro fiori straordinari e le tracce
dello sgranocchiamento di piccoli animali si sono conservati
fino ai giorni nostri.
Ladinia simplex
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Dioonitocarpidium
cycadea n. sp.
(WACHTLER, 2010)
L’antenato delle cicadee (Nuova
scoperta). Sul Piz da Peres vennero spesso
rinvenute foglie a margine intero con nervature laterali
non ramificate. Esse mostrano i primi approcci alla formazione
delle primissime cicadee. In brevissimo tempo si sono modificate.
Sono state scoperte forme delle foglie nei più svariati
stadi di transizione.
Bjuvia olangensis
sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Dioonitocarpidium loretzi
n. sp.
(WACHTLER, 2010) cono femminile
Thetydostrobus marebbei
n. sp.
(WACHTLER, 2010) cono maschile
Cicadea Imperatrice (Nuova
scoperta). La cicadea a foglia singola crebbe
ulteriormente espandendo il proprio dominio. Le foglie che
si strappavano erano capaci di resistere efficacemente alle
tempeste. Si impone così un’idea che diviene sempre più
conforme al progetto.
Pseudoctenis braiesensis
sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
La cicadea dalle foglie palmate
(Nuova scoperta).
Da foglie accidentalmente logore si sono formate foglie
palmate geometriche. La prima cicadea ha concluso il suo
processo evolutivo. Per 240 milioni di anni, fino all’era
moderna, non avrebbe avuto alcun bisogno di modificarsi.
Nilssonia primitiva
sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
La Nilssonia con le foglie segmentate
(Nuova scoperta).
La cicadea a foglia singola iniziò ad aprire le proprie
foglie probabilmente per resistere meglio alle frequenti
tempeste. Si sviluppò così una pianta del tutto nuovo in
termini di struttura. |
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La genesi dei fiori
Nelle Dolomiti possiamo vivere da vicino la nascita di un
gruppo di piante, che rappresentano ancora oggi uno dei
più grandi misteri dell’umanità: Le angiosperme.
Pizperesia tannae
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2010)
Triassic - Anisian
Un misteri osissimo fiore (Nuova
scoperta). Questa pianta colpisce in modo
singolare per la struttura di un fiore primitivo così come
lo si conosce soltanto dalle angiosperme comparsi molto
tempo dopo. |
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Tregiovo
Un mondo affascinante di 275 milioni di anni fa
La quantità di conifere, l´elevato numero di diversi tipi
di cicadee, la presenza di equiseti e felci, l’abbondanza
di ginkgophyta testimoniano la presenza sorprendente di
una quasi moderna associazione floristica. Essa non mostra
più analogie coi giganteschi licopodi del periodo Carbonifero.
Il paesaggio di questa zona assomigliava straordinariamente
già alle savane odierne con alluvioni in primavera e lunghi
periodi di siccità nel resto dell´anno generando una variegata
fauna e flora.
Innumerevoli tracce di piccoli saurietti (Dromopus) documentano
un ricco e variegato ecosistema. Si può affermare che qui
prende origine gran parte del nostro mondo vegetale.
La storia di Tregiovo
L´uomo dei boschi, Féro Valentini, è l´eroe della prossima
clamorosa storia di ricerca. Nel 2011 mi portò a Tregiovo
nelle Dolomiti Trentine. Lì si erano depositati 275 milioni
di anni fa - nel Permiano Inferiore - in un paesaggio che
assomigliava alle savanne odierne, un’infinità di piante
finora sconosciute alla scienza. Da quel giorno nasceva
in Féro l´entusiasmo per la storia del passato e lui dedicava
gran parte dei suoi giorni ad osservare i cambiamenti nel
corso del tempo. Anche nell’inverno più rigido non si fermava
un attimo. Senza guanti - per percepire meglio le lastre
- e con la sua tipica barba del tutto ghiacciata lavorava
duramente per portare alla luce della sapienza nuovi generi
e specie di piante. Non lo faceva mai per interesse finanziario,
e metteva tutto a disposizione dell´umanità.
Non dimentico mai le meravigliose giornate trascorse con
Ferro nella libera natura. Portava sempre con sé le spremute
di mela fresca e la sua “lucanica”, una salsiccia affumicata
locale. Mi sembrava di sedere nel miglior ristorante del
mondo. Preziosa era anche la sua crema di pece di larice
per curare le nostre mani screpolate. Quando mi spiegava
il suo concetto di natura, mi stupivo delle sue immense
conoscenze sulla natura e del suo pensare sulla fugacità
del tempo. Purtroppo adesso viviamo in un periodo dove la
scoperta di una nuova specie di conifera o felce preistorica
non viene molto stimato. Insieme ci siamo accorti come il
paesaggio intorno a noi cambiava e lasciava spazio a edifici
mastodontici come strade gigantesche. Dovevamo accettare
che facevamo purtroppo ricerca in un mondo e in un tempo
perso. Un giorno le autorità arrivarono da Féro per confiscare
tutti i suoi ritrovamenti e gli inflissero multe sostanziose. |
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280 milioni
di anni fa: una nascita difficile
Circa 280 milioni di anni fa la terra, nell’area delle Dolomiti
occidentali, iniziò a sgretolarsi. Nella crosta rigida si
formarono delle fessure e masse laviche fuoriuscirono dalle
profonde fenditure, dando origine a una delle maggiori aree
vulcaniche d’Europa. La Piattaforma Porfirica Atesina, costruita
in soli pochi milioni di anni, raggiunge ancor’oggi in alcuni
punti uno spessore imponente di oltre 2000 metri. Un clima
come nelle savane odierne, con due stagioni - quella umida
(con piogge intense) e quella secca (piogge assenti e clima
simile a quello del deserto) - caratterizza meglio l’ambiente
di allora.
Tridentinosaurus
antiquus-Dromopus didactylus
Nel 1931 Gualtiero Adami raccolse sull‘altopiano di Pinè
un piccolo rettile. Doveva essere stato „grigliato“ 260
mio. di anni fa durante un‘eruzione vulcanica.
Neocalamites tregiovensis
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Piante fluviatili (Nuova scoperta).
L´importante ritrovamento di equiseti a Tregiovo, porta
a riconsiderare il periodo Permiano, denominato da tanti
esperti come desertico.
Taeniopteris valentinii
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Una pianta avvolta dal mistero
(Nuova scoperta). Dedicata in onore di Ferruccio
Valentini della Val di Non, esperto di botanica e grande
amante della natura che ha scoperto tante piante nuove a
Tregiovo. Non si sa ancora dove inquadrare questa pianta.
Bjuvia tridentina
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Ulteriori sviluppi (Nuova scoperta).
Con le sue tipiche foglie regolari, questa pianta allude
alla possibile nascita delle prime cicadee.
Nilssonia perneri
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Una scoperta sensazionale (Nuova
scoperta). Questa cicadea fu trovata persino
col bulbo attaccato alle fronde, mai avvenuto prima. Assomigliava
in ogni dettaglio a quelle tutt’ora esistenti.
Baiera digitata
(FLORN, 1927)
Permian - Artinskian
Gli antenati del Ginkgo. Questa pianta con le foglie
frangiate apparteneva ai primi Ginkgo conosciuti al mondo.
È molto diffusa nel Permiano Europeo.
Peltaspermum martinsii
(KURTZE 1839) (POORT & KERP, 1990)
Permian - Artinskian
Fruttificazioni ombrelliformi. Le Peltaspermales,
un gruppo di felci con semi ormai estinti, erano diffuse
globalmente fra il Permiano e il Triassico.
Sphenopteris dichotoma
(ALTHAUS, 1846)
Permian - Artinskian
La felce a forma di ypsilon. Questa felce molto
diffusa e con tante varietà veniva chiamata per le sue fronde
particolare a forma di ypsilon "dichotoma".
Ortiseia daberi
sp. n.
(WACHTLER, 2013)
Permian - Artinskian
La conifera Alpina (Nuova scoperta).
L´Ortiseia prende il nome dalla località omonima in Val
Gardena. È la pianta più caratteristica del paesaggio Alpino
nel Permiano.
Cassinisia ambrosii
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Un antenato delle Araucarie odierne
(Nuova scoperta).
Con i suoi rami estesi e sporgenti questa conifera può essere
considerata un progenitore delle Voltzie che dominavano
la nostra terra nel periodo Triasico, come anche delle Araucarie
odierne.
Walchia vialli
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Il progenitore di tutte le conifere
(Nuova scoperta).
Il gruppo delle Walchie viene considerato dalla comunità
scientifica come antenato e base di tutte le altre conifere.
Era molto frequente nel Permiano.
Albertia scopolii
sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
Una conifera coi coni maschili giganti
(Nuova scoperta).
Quest´albero era dotato di enormi coni maschili. Non si
ha idea sul vantaggio evolutivo, perché ai tempi d’oggi
nessun discendente può essere dedotto.
Trentia treneri
gen. nov. sp. n.
(WACHTLER, 2012)
Permian - Artinskian
L‘albero con le foglie linguiformi
(Nuova scoperta).
Gli aghi di questa conifera assomigliavano molto alle conifere
Kauri (Agathis) che tuttora sono presenti nell´emisfero
australe. |
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Michael Wachtler - Highlights
Saggio
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